La denominazione d’origine “Nocellara del Belìce” designa le olive da tavola prodotte negli oliveti costituiti dalla omonima varietà con presenza di eventuali doni locali e di varietà impollinatrici autoctone.
I terreni idonei per la coltivazione dell’olivo atto alla produzione della “Nocellara del Belìce” sono prevalentemente sciolti, a tessitura sabbiosa ma anche argillosi e profondi. L’utilizzo dell’irrigazione, delle pratiche di concimazione e l’effettuazione delle altre pratiche colturali ed agronomiche devono essere effettuate secondo le modalità tecniche indicate dalla Regione Sicilia. La produzione massima ad ettaro è di 70 quintali. La raccolta delle olive deve essere effettuata a mano (brucatura). È vietato l’impiego di cascolanti. Le olive debbono essere avviate alla lavorazione entro e non oltre 12 ore dalla raccolta.
Frutto grosso quasi sferico, colore dal verde intenso al rosso vinoso, duplice attitudine olio/mensa. Raccolta verde presenta un buon aroma di fruttato con buona evidenza di piccante ed amaro, a maturità piena emergono sentori di pomodoro. Nelle aree collinari interne dette sensazioni sono accentuate. Buona stabilità nel tempo. Resa in olio del 18-20%.
La zona di produzione delle olive da tavola “Nocellara del Belìce” comprende i territori vocati per caratteristiche pedologiche e climatiche, individuati dagli organi tecnici dalla Regione Sicilia, nei comuni di Castelvetrano, Campobello di Mazara e Partanna in provincia di Trapani.
L'olivicoltura nella zona ha una lunghissima tradizione, in particolare per l'oliva da tavola: la sua coltivazione risale alla colonia greca di Selinunte, nel VII secolo a.C. ed ebbe il massimo incremento nel 1700.
Vi sono documenti in cui si attesta che nel feudo di Belice erano stati trovati ulivi fatti innestare dal Duca di Terranova tra il 1744 ed il 1788. Nel corso dei secoli, la “Nocellara del Belice” è stata utilizzata principalmente per la produzione di olio. Nel corso degli ultimi due secoli però si è scoperta la sua duplice attitudine e di conseguenza le produzioni olivicole si sono diversificate in olio ed olive da mensa, lavorate sia in verde che in nero.
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